Villa Torricella è una proprietà unica composta da una villa principale a ferro di cavallo con un parco di oltre 5000 mq ed ulteriori fabbricati contigui ad uso abitativo. Il corpo principale si sviluppa su due piani per un totale di circa 1100 mq. Il piano terra è composto di ampi saloni di rappresentanza adatti a ricevere numerosi ospiti, il primo piano è dedicato alla zona notte con nove camere da letto e sei bagni completi. La villa dispone inoltre di un meraviglioso terrazzo e di ampie zone porticate. Tra i fabbricati attigui vi sono la casa del custode ed ulteriori appartamenti adatti agli ospiti. Villa Torricella vanta una storia particolarmente affascinante. Le prime notizie risalgono al X secolo d. C., un periodo segnato nel nord Italia dalle invasioni sanguinose e frequenti degli Ungari. Nel contesto della continua necessità di difesa del territorio Villa Torricella nacque come un fortilizio e assunse immediatamente una grande importanza strategica. Situata all?intersezione di due assi vitali per la comunicazione ed il commercio, quello est?ovest (Aquileia, Bergamo, Lecco, Como) e quello nord-sud (Via della Seta, Valassina), la villa divenne un punto di passaggio fondamentale per il traffico delle merci, ad esempio della seta per la quale la Brianza era allora celebre in tutta Europa. I feudatari di Torricella furono le note famiglie nobili del tempo: i Carcano, i Parravicini, i Dal Verme, i Fregoso, i Medici di Marignano e così via. Al termine del XV secolo si ebbero i Signori Meroni e nel XVI secolo i Prina, la prima famiglia ad entrare in possesso della villa pur non essendo parte dell?aristrocrazia dell?epoca. Immediatamente dopo i Prina la storia della dimora assume una forte presenza femminile nelle alterne vicende che hanno portato Villa Torricella a vantare una biografia illustre e piena di memorie. Nel 1801 l?ormai nobile Prina vende la proprietà a Raffaele Arauco, l?allora ministro della Repubblica Cisalpina ubicata in gran parte dell?Italia settentrionale sotto il controllo del generale Bonaparte. Arauco ebbe modo di sposare Vincenza Prevosti, una giovane e bellissima fanciulla, ma a causa della cagionevole salute finì per lasciarla vedova molto presto. Alla giovane e affascinante signora non mancarono di certo pretendenti e corteggiatori ed infine cedette alle lusinghe di Carlo Porta, ben noto poeta dialettale italiano, che sposò nel 1806. Il poeta si recò spesso a Torricella e quando le cose tra lui e la moglie si misero male iniziò ad andarci da solo o in compagnia della neo amante Annette. E? questo il periodo in cui nasce il famoso scambio di sonetti con il Lancetti. Lasciato a sua volta vedovo, il Porta decise di vendere l?amata villa al Conte Don Cesare Borri, il quale divenne il nuovo proprietario nel 1818. La figlia del Conte, Teresa Borri, vedova del Conte Decio Stampa, sposerà in seconde nozze Alessandro Manzoni (1785-1873). Con l?unione entra nella nuova famiglia Stefano Stamp
